Modulo 2.5 – La campagna referendaria
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Modulo 2.5 – La campagna referendaria
Nel 1946 si svolsero due elezioni di grande importanza: l’elezione dell’Assemblea Costituente e il referendum che permise la scelta tra Monarchia e Repubblica. L’anno precedente (il 30 gennaio 1945), tramite decreto, fu riconosciuto il suffragio universale: ciò significa che il diritto di voto fu esteso per la prima volta anche alle donne. Dunque, nel 1946 per la prima volta in Italia, tutti i cittadini italiani di almeno 21 anni, uomini e donne, poterono recarsi alle urne per scegliere il futuro del proprio Paese. Qualche mese prima del referendum, le donne poterono votare alle elezioni amministrative e, per la prima volta, due donne furono elette sindaco.
La campagna elettorale per il referendum vide contrapporsi i sostenitori della Repubblica, che sottolineavano il legame tra il re Vittorio Emanuele III e la dittatura di Mussolini, e i sostenitori della Monarchia, che si appellavano ai valori della tradizione. La maggior parte dei partiti riuniti nel CLN furono favorevoli alla Repubblica: la DC, vedeva la contrapposizione tra le file del proprio partito e una parte dell’elettorato che era favorevole alla Monarchia; solo il Partito Liberale fu inequivocabilmente favorevole alla Monarchia.
Un mese prima del referendum Vittorio Emanuele III, figura compromessa per via del legame con il fascismo, abdicò a favore del figlio, Umberto II. La mossa, che mirava a guadagnare un maggior consenso popolare, suscitò grandi proteste da parte dei sostenitori della Repubblica. La campagna elettorale si svolse nelle strade, nelle piazze, in comizi e da casa in casa, con volantini e discussioni pubbliche. Anche i giovani, esclusi dalle elezioni perché di età inferiore ai 21 anni, si adoperarono nella campagna, informando cittadini e cittadine sulla modalità di voto.
Attività di classe: in questo video si parla anche della campagna referendaria a Genova. Che cosa successe? Scoprilo guardando il video!
Video istituto Luce: L’Italia alle urne.