Modulo 2.3 – La svolta di Salerno
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Modulo 2.3 – La svolta di Salerno
Nell’attività precedente abbiamo visto come i partiti politici che componevano il CLN avessero posizioni molto diverse tra loro eppure si posero unanimemente in netta polemica nei confronti del Governo Badoglio e di Vittorio Emanuele III, accusati di pesanti connivenze nei confronti del fascismo e dunque non idonei a rappresentare il Paese, una volta liberatosi dal nazi-fascismo.
Gli alleati riconobbero nel governo Badoglio l’unico esecutivo legittimamente in carica e interloquirono esclusivamente con esso, tagliando virtualmente fuori il CLN dallo scacchiere politico.
Questa situazione di stasi venne superata con la scelta da parte del leader del Partito Comunista italiano Palmiro Togliatti, tornato in Italia dopo vent’anni, di rinunciare momentaneamente alla polemica con il Re e con Badoglio, accantonando la questione istituzionale e permettendo, così, al CLN di collaborare, di fatto, con il Governo e gli Alleati.
Con la cosiddetta “svolta di Salerno” si aprirono così nuovi orizzonti: da un lato, il 24 aprile 1944, si formò il primo governo di unità nazionale presieduto da Badoglio e composto da esponenti dei partiti del CLN, dall’altro Vittorio Emanuele III si impegnò, una volta liberata Roma, a cedere i poteri al figlio Umberto.
Alla liberazione della Capitale, infatti, Umberto di Savoia assunse la carica di Luogotenente del Regno mentre Badoglio, dimessosi, venne sostituito alla Presidenza del Consiglio da Ivanoe Bonomi.
Discussione in classe: Quali furono i fattori che portarono alla svolta di Salerno? Per rispondere a questa domanda fate una breve ricerca, individualmente o in gruppo e, successivamente, discutetene in classe.